p o e m s

r o s i t a  c o p i o l i 

Teneva in mano la foto di lei, sussurrava:
« Benché la strada sia impercorribile,
ti strapperò di dove sei ».
E le labbra mute di lei mormoravano:
« È tua la notte invincibile,
è morte sposata. I tuoi sogni
si disfano come la carne ».
« Arcuerò una musica stregata
venendo a te, la parola
che ti ricondurrà
alla nostra casa. »
Ma lei disse, allo scoccare del sole:
« Ormai io sono dove non guardi. E poi,
verresti a me con legacci e fardelli,
con la tua gabbia indosso? »


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